È un’ovvietà storica: in ogni conflitto ci sono vittime innocenti, ammesso e non concesso che si possano facilmente identificare delle vittime colpevoli. Altra ovvietà è che molto spesso, quasi sempre, il rispetto delle regole di guerra, anche se ci sono, non vengono seguite e per vincere si deve chiudere un occhio su qualsiasi atrocità, occhio che uno dei contendenti apre solo dopo aver vinto e le apre sulle atrocità del perdente.
La guerra è merda e sangue, quella giusta, quella ingiusta, quella utile o inutile. Scandalizzarsi è irrilevante, anche se vediamo violati i limiti che qualcuno (chi e con quale diritto?) ha cercato di codificare. Giocare in guerra a chi è più pulito e leale non conta nulla, alla fine sarà chi vince a decidere quello che è successo!
Quello che mi sembra notare è il fatto che siamo in un clima di normalità della guerra. Siamo in guerra da qualche anno, per ora ne subiamo scarse conseguenze negative. Che senso ha protestare contro la normalità?
Certo prima o poi toccherà anche a noi, ma sino ad allora si sopravvive, la maggioranza bene, alcuni male, altri malissimo.