Al referendum sulla riduzione dei parlamentari voterò SÌ.
Il motivo è semplice e parte da una banale analisi della realtà attuale della rappresentatività politica in Italia.
Oggi, per una serie di cause la più evidente delle quali è la legge elettorale, i parlamentari rappresentano solo le correnti dei partiti e dei loro capibastone. L'esperienza di scelta alternativa (Rousseau) del M5S si è rivelata disastrosa.
Se vince il NO tutto resterà uguale (non so che farà il M5S) perché conviene a chi comanda in questo paese, dentro e fuori il parlamento.
Con la riduzione dei parlamentari si dovrà obbligatoriamente fare una nuova legge elettorale e la speranza è che, visto il numero ridotto degli eleggibili, la selezione qualitativa dei candidati venga migliorata dato il maggior numero di voti necessari per l'elezione.
Credo che, contrariamente a quanto si sbandiera da molte parti, il votare SI sia la richiesta e la speranza di un aumento di democrazia, mentre il NO è per la difesa della attuale oligarchia.
Premetto che questa discussione sul referendum non mi coinvolge molto, ma siccome ho deciso di votare SÌ, come ho spiegato precedentemente, dico due parole anche sulle ragioni del NO.
Le ragioni principali del NO mi sembra siano due:
1) La riduzione dei parlamentari significa meno rappresentanza e meno democrazia. Mi sembra una motivazione molto discutibile, è evidente che non esiste alcuna possibilità di determinare il numero ottimo del rapporto tra popolazione (in realtà dovrebbero essere i votanti) e rappresentanti, quindi il ragionamento sembra essere "più sono meglio è". Ma allora non avrebbe ragione Casaleggio con la sua teoria di eliminazione della rappresentanza e a favore istituzione di meccanismi decisionali universali attraverso la rete? Mi sembra quindi che il ragionamento che una riduzione dei parlamentari debba portare automaticamente a una diminuzione della democrazia sia insostenibile.
2) La riduzione dei parlamentari è un segnale di attacco alle istituzioni democratiche e al loro ruolo. A mio parere, questa è una motivazione più seria ma che pecca di un grave difetto: è assolutamente astratta e non parte da un'analisi dello stato della democrazia e delle istituzioni democratiche OGGI in Italia. Rovesciando il ragionamento è come se si chiedesse alla Corea del Nord di aumentare il numero dei deputati (già altissimo) per aumentare la democrazia nel paese. Abbiamo un parlamento di nominati dalle segreterie e dai vari boss dei partiti, un numero enorme di voltagabbana quasi sempre per motivi immondi e lo scollamento fra le discussioni che si tengono alle camere e i problemi che ha il paese è enorme. Quindi belle le discussioni teoriche su rappresentanza e democrazia, ma per il momento lasciamole alla teoria e non usiamole per affrontare un semplice problema: è utile buttare una pietra in quello stagno immondo che sono oggi le camere? Io dico SÌ!