Paolo Palazzi Blog

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27/02/2025

In questo intervento critico il "fact checking" praticato dalle piattaforme digitali, considerandolo una forma di censura. Esistono due metodi principali di controllo: l'uso di algoritmi per individuare e rimuovere contenuti sensibili e l'affidamento a società esterne (come Open di Enrico Mentana) per segnalare post ritenuti falsi o contrari alle politiche della piattaforma. Inoltre, l'intelligenza artificiale viene impiegata per favorire la visibilità di contenuti più aderenti alle idee (naturalmente mai pubblicamente e chiaramente evidenziate) condivise dai gestori della piattaforma a discapito di altri.

Si può paragonare questa situazione alla libertà di stampa, se ai giornalisti è concesso pubblicare affermazioni discutibili, lo stesso diritto dovrebbe essere garantito anche agli utenti comuni, inclusi coloro che diffondono teorie false o complottiste. Distinguere tra notizie e commenti è sempre difficile, se non impossibile, poiché anche il giornalismo tradizionale è spesso influenzato da fonti parziali o poco affidabili; quindi, ben venga la possibilità di chiunque a indicare fatti (veri o falsi) e a fare commenti (stupidi o intelligenti). Leggi

22/02/2025

In questo intervento contesto l’idea che internet e i social possano condizionare unidirezionalmente le elezioni attraverso la diffusione di fake news. Ritengo che questa narrativa sia sostenuta soprattutto da chi teme di perdere il monopolio dell’informazione, ovvero giornali e TV tradizionali. Mentre la stampa utilizza metodi consolidati per orientare il pensiero politico, internet offre una comunicazione più libera e meno censurabile, sebbene tentativi di controllo siano presenti in tutti i paesi.

L’efficacia della propaganda politica online è limitata dal fatto che, a differenza della pubblicità commerciale, richiederebbe tempo e risorse elevate per influenzare idee complesse. Inoltre, il pubblico riconosce e filtra messaggi provenienti da fonti sospette. Il vero potenziale di internet sta nella comunicazione democratica spontanea, che sfugge al controllo del potere economico e politico. La campagna contro la disinformazione online va vista in realtà come un tentativo di mantenere il dominio dei media tradizionali sull’informazione politica. Leggi

18/02/2025

Si parla moltissimo delle notizie che girano su internet, filmati veri e interessanti, oppure falsi e ricostruiti, notizie vere da tutto il mondo, oppure false da tutto il mondo. Tutti i benpensanti, in genere adulti, invitano calorosamente tutti, specialmente i giovani, a un uso moderato di internet, non solo come strumento di comunicazione, ma soprattutto per il pericolo di condizionamento e di indottrinamento. In modo particolare non solo si denuncia la proliferazione di notizie false, ma si cerca anche di inventare strumenti di verifica/censura in grado di distinguere la verità dalla menzogna. Lo scopo principale è quello di cercare di evitare un condizionamento politico/ideologico che addirittura può far cambiare, quindi falsare, il risultato delle elezioni in tutti i paesi del mondo. La denuncia più appassionata di questo fenomeno di “lavaggio del cervello” viene soprattutto dalla informazione “ufficiale” stampa e TV. Ma siamo sicuri che il pericolo venga da internet e non, in modo più subdolo ed efficace, proprio dai suoi accusatori e potenziali censori? Leggi

14/02/2025

Per quale motivo la comunità ebraica, anche attraverso i suoi esponenti più critici, rifiuta prioritariamente di definire genocidio ciò che sta avvenendo a Gaza, come se l’uso di tale parola, “sporcasse” la tragedia ebraica nella II Guerra Mondiale? Escludendo le posizioni, purtroppo numerose, di gruppi ebraici razzisti che considerano una impurità razziale mettere sullo stesso piano la morte di un ebreo e di un arabo (non parlano mai di palestinesi), vediamo di analizzare posizioni più sensate. Leggi

13/02/2025

Non so chi di voi abbia avuto la pazienza e il coraggio di leggere il rapporto di Draghi sull’economia europea del settembre 2024 “The future of European competitivess”. Io gli ho dato un’occhiata e vorrei segnalare due punti che mi sembrano interessanti per capirne la logica:

1) Fanno parte dello stesso capitolo l’aumento della spesa in armi (sotto la voce sicurezza) e l’approvvigionamento delle risorse scarse, in particolar modo in Africa, contendendole ad altri paesi (Cina e Russia).

2) Legare le risorse per investimenti all’abbandono dei sistemi pensionistici pubblici e trasformarli in privati (chiamati più avanzati), in modo tale che gli accantonamenti per le future pensioni vengano gestiti solo dai fondi di investimento.

Credo che la spinta del liberismo a flirtare con la destra, anche estrema, e quindi allontanarsi “dall’amore” per la democrazia possa essere compresa meglio leggendo questo rapporto. Sembra che Draghi abbia capito che ormai il sistema democratico occidentale (il modo in cui i cittadini votano) limita la crescita e che sia ora di gettare la maschera e far gestire apertamente lo Stato dalla Finanza abbandonando le intermediazioni socialdemocratiche. Leggi

20/09/2024

Una domanda alla quale non riesco a dare risposta. Se negli anni ’40 ci fosse stata la possibilità di comunicazione odierna l’olocausto degli ebrei sarebbe stato fermato? Molti dei nostri genitori e i nostri nonni almeno avevano la scusa: “Noi non lo sapevamo, non potevamo immaginare tanto orrore”. 

Oggi anche chi non vuol sapere sa quello che sta succedendo in Palestina nessuno può utilizzare la scusa di non sapere, ma tutto continua senza che ci siano interventi seri per farlo cessare! Perché?  Leggi

20/09/2024

Israele è uno stato confessionale nato contro la volontà e sulla pelle degli arabi, la situazione è ormai di conflitto strutturale in tutte le sue componenti: politiche, economiche, etniche, religiose e di valori. Insomma, la fine sembra possibile solo con la sparizione di uno dei due contendenti.  Quale sarà la “soluzione”? Leggi

19/09/2024

Come si fa a capire chi vince una guerra?

Non sono uno storico e non so se esista qualche storico che abbia “codificato” una serie di criteri attraverso i quali sia possibile individuare con buona approssimazione il risultato di un conflitto armato.

Non voglio certo provarci io, ma visto che stiamo vivendo in un paese che di fatto partecipa alla guerra in Ucraina, ognuno di noi credo si ponga il problema di quando, come e chi vincerà questa guerra. Leggi

19/09/2024

Mi sembra notare che siamo in un clima di normalità della guerra. Siamo in guerra da qualche anno, per ora ne subiamo scarse conseguenze negative. Che senso ha protestare contro la normalità?

Certo prima o poi toccherà anche a noi, ma sino ad allora si sopravvive, la maggioranza bene, alcuni male, altri malissimo. Leggi

16/09/2024

L’idea che mi sono fatto è che per quelli che mi accomunano nel pensiero politico, che considero di sinistra, attualmente non c’è spazio per una presenza organizzata nel gioco elettorale. La presenza organizzata politica, culturale e di movimento può essere esercitata in tanti modi alternativi e fortunatamente se ne vedono in azione. Se da questo possa nascere o meno un movimento organizzato in grado di esercitare un qualche ruolo effettivo nella politica istituzionale non lo so. La strada mi sembra lunga e impervia. Leggi

16/09/2024

Lo strumento democratico, come declinato dell’Occidente, a mio avviso è ormai obsoleto, ammesso e non concesso che sia stato in passato efficace. Quello di cui ormai mi sto convincendo è che lo strumento di gestione del potere nelle democrazie occidentali, quale che sia il nome che gli si vuol dare, impedisca ogni serio cambiamento del modo di funzionare di queste società. Leggi


14/09/2024

Difficile se non impossibile essere contro la violenza. La vita è violenta, l’animo è violento, fortunatamente c’è la razionalità individuale e collettiva che cerca di regolarla, sia attraverso la sua repressione, sia nella regolamentazione della sua applicazione.  Leggi

14/09/2024

Ancora una volta una povera ragazza uccisa per amore!

Credo che dovremmo liberarci di due parole AMORE e DIO.  Leggi

13/09/2024

La natura confessionale di uno Stato mi fa schifo, qualunque sia la confessione dello Stato, dal Vaticano all’Iran, da Israele all’Afganistan.  Leggi

13/09/2024

Due pensierini sulla stampa in Italia. Leggi 

10/04/2024

Penso si possa condividere la valutazione che siamo di fronte a una grande crisi del “monosovranismo” USA, con una forte e montante spinta a un multilateralismo, che vede la maggioranza di paesi non assimilabili (per semplificare i BRICS) all’occidente organizzarsi economicamente, militarmente e politicamente per contrastare il predominio occidentale guidato dagli USA.

La questione che divide è come affrontare e porsi rispetto a tale spinta che pare inarrestabile.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti si vedono abbastanza chiaramente le due vie rappresentate dalla sfida tra Trump e Biden.

Provo ad illustrarle (leggi)

16/12/2023

Le guerre sono sempre state “merda e sangue”, ma usare la bilancia delle atrocità per scegliere chi sia dalla parte giusta è sbagliato. (leggi)

09/07/2023

C’è una fase o un periodo nella vita di ciascuno in cui si è soli con i propri pensieri. Quando questa solitudine riguarda temi non solo personali, ma soprattutto di carattere o rilevanza sociale e/o politica, è un disastro, specialmente quando si usano i social per comunicare. (leggi)

07/07/2023

È sempre molto difficile, analizzando e osservando quello che succede nel mondo, riuscire a capire bene quali siano i risvolti nei pensieri e nei comportamenti delle persone in particolare qui in Italia.

Mi sono fatto l’idea che sia talmente difficile decifrare quello che sta succedendo nel mondo e quindi anche gli effetti sulle politiche nazionali, che le persone si tendano a racchiudersi nei loro piccoli o grandi problemi quotidiani, di fatto considerando irrilevante o marginale il loro condizionamento da parte sia della politica sia dei conflitti mondiali. Di qui un certo qualunquismo e populismo di destra e di sinistra che si esprime con il non voto e una scarsa fiducia nella mobilitazione collettiva.

Ma è proprio così o è un’illusione? (leggi)








19/02/2023

Illustro alcune osservazioni sulla validità, a mio avviso, della politica dei bonus e del credito fiscale.
Dietro al boicottaggio e opposizione a tale politica si nasconde il deciso intervento dii opposizione della Banca Centrale Europea ancorata a teorie economiche liberiste che si oppongono ideologicamente alla possibilità autonoma dei singoli Stati di intervenire fare una politica economica keynesiana. (leggi)