Difficile se non impossibile essere contro la violenza. La vita è violenta, l’animo è violento, fortunatamente c’è la razionalità individuale e collettiva che cerca di regolarla, sia attraverso la sua repressione, sia nella regolamentazione della sua applicazione. Leggi
La natura confessionale di uno Stato mi fa schifo, qualunque sia la confessione dello Stato, dal Vaticano all’Iran, da Israele all’Afganistan. Leggi
Penso si possa condividere la valutazione che siamo di fronte a una grande crisi del “monosovranismo” USA, con una forte e montante spinta a un multilateralismo, che vede la maggioranza di paesi non assimilabili (per semplificare i BRICS) all’occidente organizzarsi economicamente, militarmente e politicamente per contrastare il predominio occidentale guidato dagli USA.
La questione che divide è come affrontare e porsi rispetto a tale spinta che pare inarrestabile.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti si vedono abbastanza chiaramente le due vie rappresentate dalla sfida tra Trump e Biden.
Provo ad illustrarle (leggi)
Le guerre sono sempre state “merda e sangue”, ma usare la bilancia delle atrocità per scegliere chi sia dalla parte giusta è sbagliato. (leggi)
C’è una fase o un periodo nella vita di ciascuno in cui si è soli con i propri pensieri. Quando questa solitudine riguarda temi non solo personali, ma soprattutto di carattere o rilevanza sociale e/o politica, è un disastro, specialmente quando si usano i social per comunicare. (leggi)
È sempre molto difficile, analizzando e osservando quello che succede nel mondo, riuscire a capire bene quali siano i risvolti nei pensieri e nei comportamenti delle persone in particolare qui in Italia.
Mi sono fatto l’idea che sia talmente difficile decifrare quello che sta succedendo nel mondo e quindi anche gli effetti sulle politiche nazionali, che le persone si tendano a racchiudersi nei loro piccoli o grandi problemi quotidiani, di fatto considerando irrilevante o marginale il loro condizionamento da parte sia della politica sia dei conflitti mondiali. Di qui un certo qualunquismo e populismo di destra e di sinistra che si esprime con il non voto e una scarsa fiducia nella mobilitazione collettiva.
Ma è proprio così o è un’illusione? (leggi)
Come al solito quando di parla di riforme si usa la parola riforma senza mai chiarire in cosa consiste, a che scopo la si fa e a chi va a favore o contro. La “riforma del catasto” non fa eccezione.
Presento alcune riflessioni sul tema illustrando una alternativa all’utilizzo di improbabili valori di mercato degli immobili. (leggi)
L’invio di armi in Ucraina da parte dell’Italia e dei paesi dell’Unione Europea è un modo sbagliato e pericoloso di intervenire in una crisi internazionale guerreggiata. Allontana da una soluzione negoziata e porta a una possibile catastrofe! (leggi)
Estrema sintesi.
Una manovra scritta dalla e per la Confindustria e la Finanza. Basata su teorie economiche che già si sono dimostrate fallimentari per il benessere sociale, ma che rafforzano in modo definitivo i poteri della grande borghesia.
Insomma hanno vinto i padroni, non è una cosa nuova, ma questa volta lo hanno fatto con l'appoggio di tutte le forze politiche e di tutti i mezzi di comunicazione!
Una prima riflessione sul decreto. (leggi)
Qualche pensiero sul problema dell’utilizzo alternativo di beni pubblici dismessi. Le città sono piene di ex-caserme, edifici per servizi disattivati, fabbriche e magazzini dismessi di proprietà pubblica, terreni incolti e inutilizzati, ecc. È parte del problema della sovra-capitalizzazione ma, rispetto ad altre situazioni, risulta più evidente agli occhi dell’opinione pubblica lo spreco e la necessità di un intervento.
È quindi un tema ricorrente nel dibattito della vita delle città quello di un uso utile e appropriato di questo capitale inutilizzato.
Cosa è possibile fare? (leggi)