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Non so chi di voi abbia avuto la pazienza e il coraggio di leggere il rapporto di Draghi sull’economia europea del settembre 2024 “The future of European competitivess”. Io gli ho dato un’occhiata e vorrei segnalare due punti che mi sembrano interessanti per capirne la logica:
1) Fanno parte dello stesso capitolo l’aumento della spesa in armi (sotto la voce sicurezza) e l’approvvigionamento delle risorse scarse, in particolar modo in Africa, contendendole ad altri paesi (Cina e Russia).
2) Legare le risorse per investimenti all’abbandono dei sistemi pensionistici pubblici e trasformarli in privati (chiamati più avanzati), in modo tale che gli accantonamenti per le future pensioni vengano gestiti solo dai fondi di investimento.
Credo che la spinta del liberismo a flirtare con la destra, anche estrema, e quindi allontanarsi “dall’amore” per la democrazia possa essere compresa meglio leggendo questo rapporto. Sembra che Draghi abbia capito che ormai il sistema democratico occidentale (il modo in cui i cittadini votano) limita la crescita e che sia ora di gettare la maschera e far gestire apertamente lo Stato dalla Finanza abbandonando le intermediazioni socialdemocratiche. Leggi
Difficile se non impossibile essere contro la violenza. La vita è violenta, l’animo è violento, fortunatamente c’è la razionalità individuale e collettiva che cerca di regolarla, sia attraverso la sua repressione, sia nella regolamentazione della sua applicazione. Leggi
La natura confessionale di uno Stato mi fa schifo, qualunque sia la confessione dello Stato, dal Vaticano all’Iran, da Israele all’Afganistan. Leggi
Penso si possa condividere la valutazione che siamo di fronte a una grande crisi del “monosovranismo” USA, con una forte e montante spinta a un multilateralismo, che vede la maggioranza di paesi non assimilabili (per semplificare i BRICS) all’occidente organizzarsi economicamente, militarmente e politicamente per contrastare il predominio occidentale guidato dagli USA.
La questione che divide è come affrontare e porsi rispetto a tale spinta che pare inarrestabile.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti si vedono abbastanza chiaramente le due vie rappresentate dalla sfida tra Trump e Biden.
Provo ad illustrarle (leggi)
Le guerre sono sempre state “merda e sangue”, ma usare la bilancia delle atrocità per scegliere chi sia dalla parte giusta è sbagliato. (leggi)
C’è una fase o un periodo nella vita di ciascuno in cui si è soli con i propri pensieri. Quando questa solitudine riguarda temi non solo personali, ma soprattutto di carattere o rilevanza sociale e/o politica, è un disastro, specialmente quando si usano i social per comunicare. (leggi)
È sempre molto difficile, analizzando e osservando quello che succede nel mondo, riuscire a capire bene quali siano i risvolti nei pensieri e nei comportamenti delle persone in particolare qui in Italia.
Mi sono fatto l’idea che sia talmente difficile decifrare quello che sta succedendo nel mondo e quindi anche gli effetti sulle politiche nazionali, che le persone si tendano a racchiudersi nei loro piccoli o grandi problemi quotidiani, di fatto considerando irrilevante o marginale il loro condizionamento da parte sia della politica sia dei conflitti mondiali. Di qui un certo qualunquismo e populismo di destra e di sinistra che si esprime con il non voto e una scarsa fiducia nella mobilitazione collettiva.
Ma è proprio così o è un’illusione? (leggi)